22/01/2013
L'Under 14, priva di Tonello in regia poichè infortunato, mette paura alla forte Agorà e sfiora una piccola impresa, cedendo 1-3 con tre parziali giocati punto a punto. L'esultanza smisurata degli ospiti a fine gara è indice di quanto sia stata combattuta una gara che sulla carta sembrava scontata. Il Valsugana invece entra in campo con il coltello tra i denti fin dal primissimo punto, sfoderando una prestazione encomiabile in una partita da ricordare per l'altissimo livello di pallavolo vista alla Don Minzoni per tre set, in particolare nei due parziali centrali.
Il Valsugana inizia la gara con Antonello e Salvagnini in palleggio, Ranzato e Salmaso al centro, Rizzi e Zancopè in banda. Quest'ultimo apre le danze con un ace, mentre dopo il cambio-palla la gara scorre in sostanziale equilibrio fino al mini-break per i padroni di casa sul 10-07, frutto soprattutto di una battuta ficcante e un'organizzazione impeccabile. L'Agorà si basa principalmente sulla fase di difesa-punto, potendo contare su un attacco molto prestante e potente e su una battuta insidiosa, seppure un po' troppo fallosa. Guarino al servizio rende difficoltosa la costruzione di gioco dei padroni di casa e la rotazione peggiore costa sei punti, complice anche un po' di frenesia. Il Valsugana non riesce più a opporre il giusto muro e gli ospiti volano 21-15. Tuttavia i padovani hanno il grande merito di crederci e dopo un time-out (il secondo) e un cambio (Bastianello per Salvagnini in seconda linea) riescono a sfruttare la battuta di Rizzi per trovare ace e ricostruzioni precise, dando sfogo in modo vario agli attaccanti Ranzato e Zancopè. La rimonta porta fino al 20-21 ed è solo una palla sporca che costa il cambio-palla forse decisivo: tenere in ricezione di fatto è sufficiente all'Agorà che sul 22-24 chiude un'azione prolungata a suo favore e si porta avanti di un set (22-25).
Nel secondo set non ci sono modifiche di uomini nei due sestetti, ma il Valsugana cambia leggermente il giro per provare a sfruttare in modo diverso la sua organizzazione difensiva. La tattica in effetti funziona fin da subito: la battuta rimane il pezzo forte, ma salgono in cattedra anche il muro, poco efficace nel primo set e portatore invece di quattro punti diretti nel secondo, e più in generale il posizionamento difensivo. Il Valsugana è bravo a limitare gli errori gratuiti all'osso nonostante una gara tiratissima (quattro: uno in battuta, due in attacco, uno in ricezione) e prende fin dall'inizio quattro lunghezze di vantaggio (5-1), le mantiene nella lotta punto a punto fino a metà set (13-09), gestisce discretamente sia la propria rotazione peggiore rispetto al primo parziale (14-12), sia quella migliore avversaria (16-14). Rizzi porta in dote un ace e una rigiocata ben conclusa da Salmaso, mentre è Zancopè a mettere a terra con una parallela millimetrica il 19-14. Il time-out porta consiglio all'Agorà, ma Favaron entra per Ranzato e calamita qualsiasi pallone: gli attaccanti concretizzano le sue belle difese superando con precisione l'ordinato e alto muro avversario, cos' il Valsugana impatta 25-19.
Il terzo set è eccezionale per qualità e intensità: nessuna squadra molla di una virgola, eccezion fatta per la consueta rotazione migliore che porta un paio di punti in più da entrambi i lati. In pratica il parziale inizia punto a punto e termina punto a punto: mezzora di gioco adrenalinico con difese spettacolari e attacchi incredibili da cineteca. In difesa si registrano tuffi degni di un'olimpiade, sacrifici e attenzione massimali; in attacco memorabili un diagonale stretto di Salmaso a un centimetro da rete, alcune palle telecomandate di Zancopè e Rizzi, per non parlare di Ranzato capace di superare il muro a tre e fare un paio di buchi nel manto del palatubo. L'Agorà non rimane a guardare: le braccia dei difensori Valsugana si sono arrossate più di una volta (buon segno, posizioni e spostamenti corretti), qualche miracolo in difesa, battuta ficcante e imprevedibile. Ottima anche la prova a muro delle due squadre, qualche volta colto con il piano di rimbalzo non perfetto, però il più delle volte ordinati (con tanti applausi in più agli attacchi per aver trovato le giuste traiettorie!). Solo la ricezione è da rivedere, seppure giustificata dalle battute decisamente importanti di entrambi i sestetti. Sul 24-23 difesa super di Rizzi, Antonello apre bene in banda e Zancopè sale in cielo trovando una palla incredibile. Il nastro aiuta l'Agorà ad ottenere il 25-24, con la fortuna supportata dalla bravura nel concretizzare un salvataggio affannoso dei padroni di casa, comunque determinati a non darla vinta alla rete beffarda. L'ultimo punto è uno dei più combattuti del match: servono ben sei contro-attacchi all'Agorà per chiudere, beffando il Valsugana con un bagher fortunoso che purtroppo per i padovani finisce teso e veloce in una zona scoperta di campo.
Il quarto set finisce presto: sul 5-3 per l'Agorà due incredibili errori arbitrali pesano come un macigno nelle teste del Valsugana, già un po' demoralizzate per l'epilogo del set precedente. In effetti una palla fuori asta di almeno un metro e subito dopo una palla praticamente presa in mano e lasciata giocare innervosiscono abbastanza il Valsugana. Seguono infatti tre errori consecutivi dello stesso giocatore che tagliano definitivamente le gambe ad uno stanchissimo sestetto di casa, con i cambi che non aiutano a modificare l'inerzia. Riesce invece tutto facile all'Agorà contro un annebiato e privo di forze Valsugana e il set scorre con un inevitabile 25-06, poco generoso per una squadra che avrebbe meritato (anche all'andata un set perso ai vantaggi) almeno un punto contro i più quotati ospiti.
Gli applausi prolungati e una prestazione da incorniciare per un'ora e mezza di gara comunque rimangono indelebili per questi ragazzi che hanno decisamente cambiato marcia nell'ultimo mese, sfoderando prestazioni molto positive. Una considerazione da estendere anche ai nuovi atleti... e più in generale all'Under 15, sconfitta nelle ultime uscite, ma sfoderando un buon livello di gioco: in questo campionato si stanno misurando, senza alcun aiuto dei selezionati e contro ragazzi più grandi di uno o due anni, gli atleti che hanno più bisogno di fare esperienza, aiutati a turno da qualche compagno "più esperto".